venerdì 13 novembre 2009

i peli sul cazzo

amo

diocane io amo. amo le serie televisive americane sui college. è più forte di me, non so come fare a smettere. ma non voglio smettere è questo il punto. e mi piacciono soprattutto quelle che si agghindano per sembrare complicate ma che alla fine si possono prevedere. provo piacere fisico ad anticipare quello che sta per succedere. anche solo di qualche secondo, magari perché hanno appena cambiato la musica. ed è proprio questo che i produttori di questa roba sperano di ottenere. io sono lo spettatore perfetto. abbocco a tutto consapevolmente. e quando finiscono le serie piango, mi sento vuoto dentro perché è finito tutto. dover essere costretto ad aspettare almeno una settimana fra un episodio e l'altro ha d'altro canto un effetto contenitivo su questa mia tendenza adolescenzialmestruale. consultare la marchesa per definizioni di contenitivo. il peggio ovviamente invece è quando ti puoi sparare tutta la serie in un colpo solo. ha un effetto devastante sull'umore, soprattutto perché di solito si finiscono di vedere le serie a notte fonda e, come è noto, di notte l'emozione è pazza ed è facile piangere perché OC è finito (per approfondimenti cfr. http://setipuzza.blogspot.com/2007_03_01_archive.html). quindi passando ad altro. un mio caro amico ha di recente postato sul suo profilo di facialbook il video di una canzone, Wanna Be dei Broken Heart College, che altro non è che la versione rock dodicenne di Wanna Be delle eterne ragazze di La Spezia. Ora, la canzone non è nemmeno una di quelle cover che dici chessò "l'hanno riarrangiata in maniera inaspettata, carina", è semplicemente la stessa canzone suonata con strumenti veri invece che con una pianola casio e cantata da due individui dalla dubbia identità sessuale che si rifanno le sopracciglia hanno più fondotinta che peli sul cazzo (che poi mi ha sempre dato un po' fastidio dire peli sul cazzo per la incorrettezza intrinseca di questa affermazione: chi ha i peli sul cazzo? io no, ce li ho intorno alla base. chi può avere i peli sul cazzo? dai, pensateci un attimo, i peli sul cazzo diocane, mi viene da vomitare se mi fermo a pensarci). Comunque, la canzone è esattamente uguale. e lo sapete perché è esattamente uguale? perché a nessuno dei produttori fregava niente di farla diversa. e lo sapete perché? perché il pubblico a cui è indirizzata questa canzone non ha la più pallida idea che si tratti di una cover. hanno tutti almeno la metà dei nostri anni. benvenuti nell'anzianità. ora posso tornare a trieste e non sentirmi fuori posto, partecipare alle attività organizzate per i vecchi. ce ne è uno di questi programmi di cui ricordo anche il nome, amalia. era una mattina ed ero andato in via del toro a farmi le analisi del sangue, o forse a farmi la E111 per andare in grecia e uscendo ho visto il manifesto appeso di questa roba, amalia, e ho chiesto a mia madre che cosa fosse. lei mi ha detto che era una cosa per vecchi e poi ha cambiato subito discorso sostenendo che "i triestini sono così coglioni che leggono amalia con l'accento sulla seconda a invece che sulla i". forse devo darle ragione, del resto trieste è il posto dove, andando a votare per le primarie (le prime primarie, quelle di prodi. questa volta non ci sono andato a votarli), il tipo al banchetto segnadno mia madre l'ha chiamata "lùcia marcheselli". lùcia. lùcia dioporco. ma checcazzo diocane, ma come fai a leggere il nome di una che si chiama lucia lùcia? ma checcazzo di problemi hai?

lucha.

del resto ad una delle prime sessioni del parlamente europeo a cui partecipai, in repubblica ceca, conobbi una tedesca che si chiamava lotta, perché i suoi genitori erano di quei tedeschi per bene anni settanta filo brigatisti che l'avevano chiamata così perché a loro piaceva lotta continua.

vabbeh