mercoledì 21 giugno 2006

upgrade della seconda giornata su bombaccitch

sono stanco morto dio cane. ieri sono arrivato alle undici e venti e barcellona e sono stato fuori fino alle 3 di notte, facendo dei giri allucinanti in centro città. ho mangiato in un bar obsìn due bocadillo con chorizo e bevuto birra con il limone mentre una battona nigeriana ci scuoteva il suo culone gigantesco in faccia e trescava con un eroinomane al bancone. oggi io eil fido steven ci siamo alazati verso le undici emmezzo, gioranta veramente cont empo di merda, siamo usciti e siamo andati a fare colazione prima di girarci per bene il parc guell. poi siamo scesi in città e ci siamo fatti il solito giro. cenato con pintxos baschi a volontà. a seguire partita inghilterra svezia in un pub irlandese dove c`erano solo inglesi e svedesi. divertente, sono pittoreschi in fondo questi basrbari celti. durante le nostre peregrinazioni nel centro di barcellona, fra le ramblas i mercati, le stradine che puzzano di piscio e le cattedrali incendiate dagli anarchici nel 33 mi sono reso conto che il povero steven vede solo il bello. ho cercato di trascinarlo con me nel favoloso mondo della critica a tutto spiano ma puntualmente si perdeva o proprio non vedeva (anche se ci passava davanti) degli esemplari sia di sesso maschile sia di sesso femminile che erano veramente indegni. mi ha fatto molto arrabbiare, gli ho detto che non ha capito niente della vita e del mondo. come post partita abbiamo sceltoun locale fumoso ma accoegliente per scassarci qualche birretta, dove abbiamo fatto la consocenza di un individuo evidentemente alterato dai cannoni che si stava fumando e dall`alcool, che ci ha raccontanto in un italiano francospagnoleggiante (ridendo ogni due secondi, stile negri fumacannon di scheri muvi o qualsiasi altro film americano con pretese di comicità) che sua madre era di vicino napoli (si scoprirà poi di sapri) e che lui ha avuto una figlia e che quando la tipa che ha partorito sua figlia, che non si capisce bene in che rapporti fosse con lui, credo fosse argentina, era al settimo mese, lui l`ha trascinata col treno da brucels (come l`ha chiamata lui, supponiamo bruxelles) a sapri per farla partorire nello stesso posto dove era nata sua madre. la bimba è nata all`ospedale di sapri. chissà se esiste veramente. nel frattempo a me veniva in mente lapsigolatrice di sapri. eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti. vincitrice in ogni caso assoluta per questi due giorni, è però un`altra/o personaggio. ho usato volutamente l`indefinizione perchè non sappiamo se fosse un travello o una puttanadonna. fatto sta che decidiamo di uscire dal localino e come mettiamo piede fuori dalla porta in un angolo del vicolo (siamo nella zona dietro diciamo un po` più bassifondi subito attaccato alle ramblas) vediamo una tipa che si tira su mutande e minigonna e, con un rotolo di carta igienica sotto un braccio e la borsetta sotto l`altro, se ne va. procediamo in quella direzione che ÷ la stessa che avremmo dovuto prendere comunque e notiamo, oltre alla puzza di piscio nonstante fossero appena passati a lavare il vicolo con la pompa, un grazioso stronzo di un marrone chiaro semicoperto da un pezzo di carta igienica. la nostra amico si era appena fatto una bella cagata forbendosi il culo con il rotolo di carta igienica che si protava sempre nella borsetta. steven è rimasto particolarmente impressionato da questa scena e ha proseguito fino all`autobus bestemmiando e dicendo che non è possibile uscire da un locale e beccarsi in diretta un tranello che si netta il culo dopo aver cagato in un angolo in mezzo alla strada. per il resto tutto bene comuque

venerdì 16 giugno 2006

anche oggi ho deciso di viaggiare di notte, esattamente due settimane dopo. ci sono state alcune sostanziali differenze però. innanzitutto ho preso la parte del treno che andava a trieste enon quella che andava a udine, come la volta precedente. in secondo luogo puzzo decisamente peggio della scorsa volta, e dovrei andarmi a lavare, ma tant'è che sono qui. in terza istanza c'era qualcos'alro, ma ora on mi ricordo. forse che ho mollato una cagata colossale appena arrivato a casa. o che mi sono comprato saggiamente da bere per il viaggio, cosa che tendenzialmente dimentico di fare. ah no, adesso ricordo. una battona mi ha inseguito sui viali, a bologna, mentre andavo in stazione, chiedendomi se volevo "fare bocchini". credo fosse il suo estremo tentativo di fuggire dal vecchio laido in bicicletta che cercava di contrattare una prestazione mentre passavo. con la bicicletta da donna. che vita di merda comunque. oggi non è stato granchè guardare trieste mentre arrivavo, c'era troppa foschia, luce soffusa, invitava al sonno. in ocmpenso lunedì vado a barcellona per 4 giorni, così, in trasferta decisa su due piedi. a trovare un amico ovviamente. credevo di avere qualcosa di più succoso da raccontarvi invece a quanto pare non ce l'ho. ma forse chissà prima o poi mi verrà in mente.
ho fame
puzzo

venerdì 2 giugno 2006

il passatempo che preferisco quando sono a in treno per tornare a trieste è guardare fuori dal finestrino da monfalcone in poi, mi piace guardare il mare e la costa. oggi ho deciso di viaggiare di notte per venire a trieste, zero cago, alla fine è più carino viaggiare di notte e arrivare la mattina. il cielo oggi faceva unpo' cagare ma l'aria era così pulita che si riusciva a vedere l'istria. mio padre mi ha chiamato alle 8 di mattina. non si è scomposto minimamente quando gli ho detto che stavo per arrivare a trieste, probabilmente non mi stava nemmeno ascoltando. mi ha chiamato dalla grecia (dopo aver chiamato mia madre sul cellualre ed essere cascato dalle nuvole scoprendo che mia madre era momentaneamente a bucarest per un convegno. mio padre ha un mondo tutto suo) per chiedermi di controllare (comuque rock'n'roll nigger rifatta da marylin manson è da mettere nell'olimpo delle cover) una lettera di un vecchio greco (sarà uno dei suoi soliti amici comunistoni stravecchi) per napolitano, tradotta da lui. non vi dico che voglia. sono entrato in casa e c'era una luce strana, calda e avvolgente. poi ho scoperto che è la luce normale che filtrerebbe dalle mie finestre se non ci fossero le tende. le tende sono a lavare. me ne sono accorto anche perhcè la tenda del cesso con la finestra con vetro non zigrinato che da sul cortile interno non c'era più. ero già seduto sul cesso quando mi sono reso conto che c'era troppa luce anche in quel cesso. vabbeh, tanto di cessi ne abbiamo due. settimana ricca di viaggi, dal ritorno svizzero, alla due giorni padovana, alla puntata ravennate per consegnare il pacco alla partenza alle tre.18 per trieste. avrei voluto scrivere un post succoso sull'esperienza svizzera ma poi è passato il tempo, ho scritto e recitato già troppe volte la stessa sotria e a riscriverla qui prenderebbe un sapore della roba già masticata, mi limiterò a dirvi che la svizzera non è tuta mucche della milka anzi, io non ne ho visto neanche uno di paesini così. è tendenzialmente grigia, un po' spenta. non me ne vogliano gli svizzeri in ascolto. magari dipendeva dal periodo, o forse ero io che non percepivo. in ogni caso oltre a questa considerazione volevo solo rendervi partecipi del mio sconcerto nello scoprire che ci hanno fatto dormire in un bunker antinucleare sotterraneo per 4 giorni. stile rampa di entrata a garage sotterraneo, porte di entrata e di divisione ambienti di cemento armato rinforzate in acciaio pitturato di verde, con maniglioni giganteschi, corridoi infiniti, cucine da carcere, stanze da letto con tre piani di assi e materassi infiniti, tipo 70 materassi per stanza e cessi con vano docce diviso in due da una tenda di gomma: da una parte le panche di legno dall'altra 4 teste di doccia che escono dal muro, che sputano solo acqua fredda. ma non fredda blanda, fredda che avevo un guscio di arachide al posto delle palle dopo 30 secondi, cioè a metà doccia peraltro. oggi winamp è particolarmente in vena. per il resto questa notte prima di partire ho avuto un attacco di dyarrhea, non so se dovuta al mio pasto prandiale (pasta fresca con gorgonzola fuso e noci, costata al sangue da 700 grammi [150 li ha mangiati mio zio] panna cotta con frutti di bosco innaffiati di un paio di litri di sangiovese e infiocchettati da un caffè e un branca menta con ghiaccio) o ad un qualche momento in cui o preso freddo al pancino. o forse alla sbornia perpetrata dal pranzo alla cena perchè all'istituto di cultura germanica oggi si festeggiava la fine dell'anno scolastico e da bravi crucchi c'erano (oltre che stuzzichini) wurstel, senape e birra. ovviamente non mi sono fatto pregare, devo cominciare ad integrarmi nelle usanze teutoniche. è giunta ora di compiere il mio lavoro di correttore.
cià