lunedì 17 dicembre 2007

il mio computer ha deciso che ogni trenta giorni impazzisce, impedendomi di scrivere con la tastiera e mandando in tilt anche il mouse. non che la cosa mi impedisca di friggermi il cervello davanti allo schermo con un giopad in mano, ma un pò mi scuote perché è come se si ammalasse: bum, di colpo decide di impazzire e poi, altrettanto inspiegabilmente, torna a funzionare dal nulla. evabbe. comunque l'altro giorno, con il mio amichetto del cuore, sono andato a fare la classica spesa al supercoop. o forse è un ipercoop. quando sarò grande costruirò il primo ultracoop. cazzo, il nome è molto più accattivante. poi faccio la sottomarca economica che si chiama ultra. non come quella tristezza gialla e bianca con l'eurino (massimo rispetto, comunque. senza di te, marca gialla e bianca con l'eurino, la mia vita sarebbe senz'altro più triste. soprattutto senza il tuo mezzo litro di birra a 35 cent), la mia marca si chiamerà ultra: pomodori pelati e a pezzi ultra, birra ultra, pasta ultra, wafer ultra. ultra. comunque, all'uscita siamo passati dalla scorciatoia in mezzo al parchetto oscuro e su un lato della coop abbiamo letto LA frase, scritta con una bomboletta verde: "un uomo morto non stupra" firmato con due simboli femminili legati, il tondino con la croce. se non mi ricordo male è una specie di movimento di ultrafemministe oltranziste; le preferisco alle femministe winx (vedi rubrica di daria bignardi[tvb] sul vanity fair di una paio di settimane fa), ma pur sempre un po' eccessivo. io ho immediatamente sentenziato che "un uomo morto non stupra ma un uomo stupra un morto". rielaborazione onesta, ma puritana. c'era bisogno di un po' più di verve, fornita quasi in contemporanea dal mio amichetto del cuore che ha concluso con "un uomo morto non stupra: a tuo padre però è riuscito".

se ne avete una migliore (praticamente impossibile), prego rendetemi partecipe.