domenica 30 novembre 2008

(ca)gare di mattina

dio fuck



l'altro giorno l'ho digitato durante una chiacchierata cibernetica con il mio celebre compagno di turpiloquio in diretta dalla capitale della fro(n)cia, tziovani. appena detta mi è piaciuta moltissimo; dopo averla fatta decantare 2 o 3 secondi mi è rimasto in bocca un sapore di adolescenza che non si addice certo alla mia pingue e pelosa persona.



a proposito di merda. penserete voi "ma come a proposito di merda, mica stavamo parlando di merda". ed effettivamente non avevo ancora menzionato i magici tronchetti marroni, ma siccome la biblioteca sta per chiudere non ho tempo per pensare ad un modo per introdurre ciò di cui voglio parlare, cioè le cagate mattutine. in questi ultimi 3 mesi, ho sviluppato una nuova modalità cagativa. di solito mi limitavo ad alzarmi e cagare, ma da qualche tempo a questa parte la musica è cambiata. non so perché, se dipenda dallo stress, dal cibo o dal cancro al retto che mi verrà perché cago troppo spesso, ma ora la merda alla mattina viene fuori come i mutui: a rate. la mossa "mi alzo dal letto e appoggio il culo alla ciambella per staccare un paio di immigrati clandestini dell'africa subsahariana" non funziona più. con grande sgomento e preoccupazione, ho notato i primi tempi che, dopo essermi seduto sul cesso, il trenino aromatizzato alla merda non ne voleva sapere di uscire dal tunnel. alché ho cominciato ad effetturare delle passeggiate alla mattina, per facilitare la fuoriuscita. mi alzo e cammino per la casa: entro in cucina, dove la mia amata coinquilina ha lasciato la finestra aperta causando un'abbassamento della temperatura a gradi 5, bevo un po' d'acqua ed esco, torno in camera e metto i libri nello zaino (mitico invicta comprato fra la quinta elementare e la prima media, ancora sommariamente intatto. invicta jolly per la precisione, azzurro e blu). poi finalmente la mia migliore amica mi da una mano: la forza di gravità compie il suo dovere e spinge verso il nucleo di metallo fuso magnetico che costituisce il centro del nostro amato pianeta, ciò che deve per natura tornare a nutrire la fertile terra. mi siedo sul cesso e sgancio la prima rata. generalmente tuttavia sono costretto ad una seconda passeggiata per poter purificare l'ultimo tratto del mio intestino da tutta quella cioccolata andata a male, quindi mi rialzo e vado in cucina a sgranocchiare qualche biscotto. infine, completo i compiti che madre natura mia assegna tutti i giorni e saluto tristemente un pezzo di me che scompare nei flutti dello sciacquone.

dedicato ad un amico marrone sganciato troppo presto

sabato 4 ottobre 2008

Rolli sto. la santa che?

mi sono alzato per andare a mollare la mia classica cagata mattutina. mi ero già calato le mutande quando ho pensato "ennò, stavolta mi ricordo e prendo una delle riviste nel cesto di vimini che c'è il salotto". con le mutande abbassate e uno stronzo a cucù vado in salotto e pesco nel cesto di vimini, scavo un po' in fondo e tiro fuori un rolling stone con la faccia di beppe grillo che fa il segno della vittoria con le dita. sotto campeggia in giallo "il giorno del vaffanculo". ha dei bei ricci d'argento, penso. controllo la data. settembre 2007. bene. vado a la cesso e comincio. a cagare e a leggere. 10 pagine di pubblicità e finalmente qualcosa: l'editoriale. "lo si era detto già quasi un anno fa: stiamo cambiando pelle. c'è qualcosa che si muove nell'aria [...] non si tratta solo del risentimento del popolo bue [...]. è un sentimento [...] che solo la tecnologia ha creato, poco a poco: l'irrilevanza del centro del sistema, la sua esplosione impazzita, e la sensazione di poter finalmente dire la propria, di poter combinare qualcosa. in altre parole, la fine dell'impotenza. e siamo solo agli inizi".

Caro Carlo Antonelli meno male che c'eri tu un anno fa a scrivere questi editoriali. meno male che eravamo solo agli inizi diocane. meno male che possiamo dire la nostra su ogni cosa, finalmente possiamo cambiare qualcosa e avere di nuovo il cazzo duro quando serve. possiamo aprire la finestra e urlare al mondo "dioporco l'italia sta cadendo a pezzi voglio morire prima che finisca il governo berlusconi".



ah sì, la santanché è stata insultata da un paio di negri durante un fuori onda di annozero per aver detto una roba stile "i delinquenti neri". le hanno detto tipo bastarda, figlia di puttana e troia. cacciati dalla trasmissione e non contenti, a fine puntata le hanno fatto sapere di volerle chiedere scusa. daniela che "per fortuna ho la scorta" (cosa avrebbero potuto farti di male, al massimo scoparti. mi hanno detto che quando passi al cioccolato non torni più indietro) esce e scopre che non era vero che volevano chiederle scusa e uno dei due negri la insulta ancora. gimme five negro. poi su corriere tv (grazie internet, grazie per donarmi tutti i giorni la colonnina di destra di repubblica e i video del corriere) compare un audio della santanché che parla ad una giornalista dell'accaduto e dice balblabla, io mi son battuta per le donne musulmane  contro lo strapotere maschilista musulmano, blablabla, per questo mi sento ancora più ferita perché io ho sempre preso le difese dei negri regolari, blablabla "perché non c'era motivo di farmi quello che mi han fatto, per darmi questa scarica di insulti".

a) avrei delle serie obiezioni da fare a quest'ultima affermazione e purtroppo penso di non essere il solo

b )qualcuno dica alla santanché che forse l'hanno coperta di insulti perché è la santanché e non perché ha banalmente parlato di delinquenti neri.



n.d.a. il particolare dello stronzo a cucù è pura finzione letteraria, atta a rendere meglio l'atmosfera. non sarebbe stato molto funzionale perché per non spalmarmi il taglio delle chiappe di merda come se fosse nutella su due fette di pane avrei dovuto camminare tenendomi le chiappe allargate dalle mani e contemporaneamante concentrarmi per non far uscire lo stronzo. le mutande non erano calate completamente, credo di essermi ricoperto il pisellino e di aver lasciato scoperte le chiappe

martedì 9 settembre 2008

everything is gonna be all right se guardi i codumentari

e se domani l'esperimento del CERN crea davvero un buco nero che risucchia la terra?

chissenefotte direi, tanto se risucchia la terra non si salverà nessuno e nessuno potrà lamentarsi. che poi è quello che succede quando si crepa: tanto ormai sei crepato, chettifrga? sei morto e nemmeno lo sai, perché non esisti più. comunque, accendo la televisione e metto su raiuno, titoli di apertura del TG. primo servizio sull'esperimento del CERN e chi mi ritrovo come ospite in studio? il grande inossidabile piero angela. l'unico ed inimitabile. il maestro di tante generazioni di bambini.

mi ricordo che da piccolo mio padre mi faceva guardare i cartoni animati a patto che poi guardassi un documentario, o codumentario come lo chiamavamo io e il babbo. quindi ogni pomeriggio, tornato da scuola (perché io facevo il tempo pieno vero, quello proletario con la mensa ALISER defunta DISPRAL [il venerdì sempre pasta in bianco con due litri di burro e sogliola impanata. che poi con il senno di poi ho riflettuto su questo fatto della pasta in bianco e della sogliola (che facevano notoriamente cagare): tutto era solo per via di quello stupido venerdì cristiano del cazzo in cui non si può mangiare carne. per consolazione almeno invece di esserci il frutto c'era il dolce, di solito un pezzo di crostata ai frutti di bosco quadrata], il riposo piccolo e quello grande e la campanella che suona alle 4, che quella merda della gelmini sta eliminando per il piacere di tutte le famiglie in cui i genitori lavorano anche il pomeriggio e adesso dovranno anche preoccuparsi di pagare qualcuno che vada loro a prendere il figlio all'uscita di scuola) e quindi, dicevo, ogni pomeriggio, tornato da scuola, mi guardavo i cartoni animati (mangiando un panino super speciale di cui ho già parlato qualche post fa) e poi un documentario, di solito geo, quando ancora si chiamava geo non gheo en gheo ed era condotto da licia "idolo/zampe di gallina" colò e non da sveva "ho le tette invisibili" sagramola. il venerdì sera poi si guardava super quark, con la sua sigla inconfondibile, l'Aria sulla quarta corda di Bach nell'arrangiamento degli Swingle Singers (wikipedia dixit). che tralaltro era diventata una delle mie canzoni preferite a dodici anni nella versione dance, si chiamava "everything is gonna be all right" degli sweet box. youtubbatelo per vedere il video. anzi, ve lo lascio qui il video trash anni 90 abbestia. gustatevelo





P.S. ricordo che quando la feci sentire a mia madre disse che Bach si stava rivoltando nella tomba. comunque facevo ascoltare a mia madre anche gli articolo 31 del mitico così com'è.

martedì 26 agosto 2008

un corto maltese

mettiamo le cose in chiaro, scrivo solo perché voglio che comapaja anche agosto 2008 nella lista dei mesi del calendario nella colonnina di destra. manca solo un mese, non ricordo quale. adesso controllo: gennaio 2006. ero in germania, evidentemente avevo di meglio da fare.comunque l'altra sera ho avuto un incontro ravvicinato con una ragazza la quale ha letto (immagino perché costretta) alcuni brani tratti dal mio blog, o come minimo quello riguardante le donne che cagano, di qualche mese fa. a quanto pare sono stati di suo gradimento. non posso negare che ciò gonfi ancor di più il mio già smisurato ego. tuttavia, nonostante abbia già confessato che ho in pentola qualcosa di interessante (che ha come soggetto ovviamente la merda), non è questo il momento né tantomeno il luogo per esprimere i miei pensieri. ad ogni modo, volevo qui comunicare che ho ufficialmente decretato che i veri originals e inimitabili terroni d'europa non sono nè gli italiani, nè i greci, nè i portoghesi nè tantomeno gli spagnoli bensì i maltesi. sono qua da 3 giorni e ne sono sempre più convinto. ora però siccome non so quando mi scade la connessione internet, premerò il pulsantino che dice pubblica post perché se mi si scollega prima di averlo fatto non solo l'intenzione espressa nelle prime righe andrà in fumo ma le bestemmie pioveranno come la merda di colombo sotto al cubo che indica il settore E del terzo binario della stazione di mestre. e le campane delle 350 cazzo di chiese di quest'isola di meno 400mila abitanti (sì, tipo una chiesa ogni 100 persone) crolleranno tutte insieme.



P.S. giusto prima di finire la frase di sopra, mi si è disconnesso. fortunamente non ha disconnesso tutto il computer e pagando altri 3 pulciosissimi euro ho comprato l'accesso per altri 75 minuti, che non userò dato che adesso ci leveremo dal cazzo per andare a fare il bagno con le nostre maschere anni novanta trash di quei colori tipo giallo fosforescente blu e fucsia.

lunedì 28 luglio 2008

Postamadonna

tipo che devo scrivere qualcosa prima della fine del mese, sennò sulla colonnina di destra dell'archivio non comparirebbe luglio 2008. e del resto sarebbe più corretto che non comparisse dato l'inutilità di questi ultimi trenta giorni. vabbé, fanculo al catastrofismo, non è stato da dimenticare, ma se ci ripenso mi sembra appannato come l'afa che devasta bologna. ultimamente bisogna dire che siamo stati fortunati e c'è un po' di brezza (da leggersi con la z di zoccolo) serale.

volevo approfittare di questo spazio per spendere due parole a riguardo di poste italiane: dio porco.

per l'ennesima volta mi si è smagnetizzato il fottuto postamat di merda. ora, io ho sempre fatto cazzo di attenzione a tenere cellulari e cazzi magnetici varii (il mio, di cazzi, purtroppo non è magnetico, né con le donne, né tantomeno coi metalli. se lo fosse almeno con i metalli potrei andare in giro per la riviera adriatica di inverno a tirare su monete e collanine dalla sabbia e farei un po' di soldi).uno dice, vabbé, mi hanno dato anche un cazzo di libretto di conto corrente, potrò tirare fuori cazzo di soldi con sto libretto dalle poste. attenzione che non si sta parlando di libretto di risparmio, ma libretto di contocorrente. ad ogni modo la risposta è NO. ho già avuto modo di scoprire a settembre (quando mi è successa la stessa cosa) che con questo libretto del cazzo si possono prendere soldi SOLO se si è nell'ufficio delle poste dove si è aperto il conto, cioè per me in ufficio 3 di piazza verdi, trieste, che peraltro in questo momento è chiuso. tutto ciò viene coronato dal fatto che dopodomani parto per la grecia e quindi sto cazzo che mi faccio 8 ore di treni in due giorni per andare a prendere i soldi a trieste. comunque se non vado a trieste i miei cazzo di soldi del mio cazzo di conto me li sogno. almeno finché non mi arriva un altro postamat o mia madre mi dà il suo (che sta a trieste ovviamente). considerando che a settembre, quando mi si è smagnetizzato l'altra volta, ci sono stati 25 giorni per mandarmi a casa una tessera di merda nuovo, già mi girano i coglioni

lunedì 23 giugno 2008

fuoco e fiamme a beverlills

diochein. apro il blog dopo una settimana e trovo 800 commenti, spam anonimo con link stile "fuckingblackass.mpg" e simili. porno di poco stile se devo dirla tutta. finché sta situazione dello spam non si metterà a posto sono costretto ad inserire quell'affarino che prima di lasciare un commento anonimo devi riscrivere una serie di tre lettere che viene visualizzata in un quadratino, non so se avete presente. spero solo che gli spammer non diventino più efficaci perché significherebbe letterine più complesse, fino a letterine incomprenisibili per cercare robe su alcuni forum sparsi su internet. dio porco sto computer sta dando i numeri per il caldo. sono in sto buco di biblioteca di merda, all'ultimo piano, senza aria condizionata e progettata probabilmente dall'architetto che ha fatto la sede centrale del petrarca: solo finestre. ci sarebbero in realtà dei cosi che sparano aria fresca, ma quello sul mio tavolo è stato gentilmente spento da una vecchia baldracca schifosa che con il classico fare da "personale di dipartimento" è entrata e senza dire niente ha spento, è uscita ed è tornata dopo cinque minuti con un foglio da mettere sul condizionatore con scritto "il condizionatore deve imanere spento(sottolineato lo spento)".vaffanculo merda di una vecchia. non mi prendete per un misogero, non lo sono, ache se l'infanzia e l'adolescenza trascorse a trieste mi hanno fornito più di un motivo per esserlo.



peendarow



è bello arrivare in biblioteca alle nove per rimanerci fino alle 7 e scoprire che la metà dei libri che cerchi sono irreperibili: "magari sono sui tavoli dei professori, dovresti fare un giro per gli uffici" o "magari sono stati ricollocati male, sai un miscellanea II Lauff. potrebbe essere stato messo nel miscellanea I per sbaglio". non mi resta che ingoiare una pallottola con un bicchiere di wiskey seguita da una bronza di sigaretta e urlare "fuoco e fiamme, fuoco e fiamme" in mezzo alla biblioteca. che poi mi chiedo, che idea del cazzo è fare la scena del "rischio" con uno che dopo aver ingoiato un proiettile si ingoia la bronza di una sigaretta? cos'è, ha la sigaretta fatte come le candeline che non si spengono mai? arriva nello stomaco e fa esplodere il proiettile? gli anni novanta, cristo. a proposito di anni novanta, pare stia per uscire Beverly Hill 2, o meglio 90210, dove reciteranno, apparentemente, kelly (che ho scoperto fare anche un altro telefilm trash che mandano in onda su raidue, non so più se l'ho visto sabato pomeriggio o in replica domenica) e quella toia di Donna alias Tori Spelling. è crepato suo padre che le dava il lavoro e ora che non la prendono più da nessuna parte perché oltre ad essere un cane a recitare è pure un cesso con la faccia che striscia per terra (e con un buco in mezzo alle tette osceno), ha detto che "sarebbe grata di dare il proprio contributo". morta di fame maledetta. chissà checcazzo verrà fuori. son comunque sconvolto dallo scoprire che l'ultima serie di beverly hills sia del 2000. cristo santo, hanno tentato di infettarci con gli anni novanta fino a così tardi. e mi immagino che nelle ultime serie ci saranno anche state le classiche puntate con "le cose tecnologiche" tipo l'email e i virus, o spiare la gente in internet. che poi ci chiedevamo io e gio, chi sono quegli sfigati che vengono pagati per fare i finti programmi per i computer dei film? tipo quelli con tante figurine che luccicano, le immagini che scorrono veloci, ingrandire un particolare da un'immagine senza che si sgrani tutta e stronzate del genere. c'è della gente che vive creando dei finti programmi per la gente (ritardata) che guarda film e telefilm.

tornando brevemente a BHnovantaduecentodieci, che potrebbe direi chiamarsi Novantrash, l'altro giorno abbiamo visto, io e gio, un film orrendo con trama copiata dai film di azione con le tempeste tremende che spazzano via le città nel quale una delle protagoniste era nientePOPOdimeno che shannen doherty alias Brenda (ma diocane due fratelli li chiami brendon e brenda?), che faceva la fisica reietta che lavorava in un localaccio dove dava da bere a vecchi bikers alcolizzati che le davano pacche sul culo. diocane, non c'è limite davvero alla merda

sabato 31 maggio 2008

ho fatto una rapida ricerca ed ho scoperto di non aver mai parlato di un'incredibile quasi palindromia. di là su rai2 c'è il coso su vasco. come cazzo faccia a reggersi ancora in piedi non si sa. ad ogni modo sarei dovuto andare ad allenamento ma per ora non mi muovo da casa. spero spiova fra un po'.



qui si interrompeva la composizione ieri. proseguo oggi, che in realtà è già domani, perché non ho come al solito un cazzo da fare a parte andare a letto. dunque, dicevamo di magnifica enigmistica appunto. dopo l'ormai celebre anagramma di friulana memoria (se non vi sovviene immeditamente scéimoniu) questa volta ci inoltriamo nel campo delle lingue straniere, dell'inglese in particolare. il magnifico quasi palindromo in questione è la parola dog. tutti voi sapete che significa cane, certo: ma quanti di voi hanno prestato attenzione a quel che succede se la medesima parola viene letta dalla fine all'inzio?

sì, proprio così, god.  non credo di dover aggiungere altro, no? dog, god, god, dog, goddog. quale sublime giuoco di parole. ultimamente sono stato folgorato, come l'epilettico saulo, da incredibili iNspirazioni da riversare sulla carta ma siccome la mia vita si riduce alla mera sopravvivenza (si veda qualche mese fa a riguardo della vita ridotta ai minimi temrini) mi limito per l'appunto a cagare, mangiare e dormire. di fare le tre cose insieme ancora non mi è riuscito ma farle a coppie di due invece sì (a parte mangiare e dormire si intende. per quello devo aspettare di farmi ricoverare e attaccare una flebo ad un braccio). per quanti di voi (pochi in realtà) se lo stiano chiedendo: sì, ho anche cagato e dormito insieme, e ho molti testimoni dalla mia. non volete saperne di più.

voli pindarici.

nella ridente conca emiliana ove è situata, fra i verdi e freschi colli, bologna, ha cominciato a fare caldo e umido. del resto non era una novità che d'estate questa città diventasse una merda. dici "ma almeno vai sui colli". no, sui colli se non sei un borghese arricchito bolognese con l'auto, non ci vai. il borghese me lo prendo volentieri, purtroppo però non possiedo un'auto né tanto meno sono fornito di patente. questo fa di me un autentico alternativo, oltre che permettermi di uccidermi lentamente attraverso l'assunzione di alcoolici in qualsiasi situazione, dato che non devo mai preoccuparmi di non ammazzare la gente per strada. mamma, babbo: se leggerete queste righe (ed è probabile che lo facciate), me ne accorgerò perché appena tornerò a trieste e, la prima sera, sarò sulla porta per uscire, mi farete una domanda tipo "dove vai?" e io dirò "in osmica" e voi "mi raccomando, non esagerare con il vino/barra/non ti ubriacare".

il tempo è stato proprio biricchino in questi giorni. biricchino è proprio una parola da stronzi. o da maestre di elementari ritardate. a proposito di maestre dell'asilo e delle elementari, ne avrei veramente da raccontare e chi legge ed è stato con me alla magica "duca d'aosta" lo sa bene. ma non ne ho voglia. un giorno invece scriverò, censurando accuratamente i nomi, di tutti i casi umani che ho incontrato alle medie, un numero imprecisato e sbalorditivo per tipologia. ce ne è per tutti i gusti proprio.

emiliano, te go acontentà.



menja manja merda

sabato 26 aprile 2008

segugio.

dici, è il 25 aprile, festeggiamo. festeggiamo e prendiamo da mangiare cinese. anche perché non c'hai un cazzo da mangiare in casa e riprendere pizza dal pachisatano non ti va. ah no, puoi mangiare anche grissini con amarene fabbri (quelle dentro al barattolo bianco e blu della fabbri, quello storico proprio). apri le pagine gialle e cerchi il cinese. nelle pagine gialle nuove di merda non esiste più la sezione ristoranti cinesi. diocane. cade l'occho su un cinese, ci sei stato, non è lontano da casa tua. sono cinesi, figurati se il 25 aprile stanno chiusi. infatti sono aperti.

 "plonto?"

 "buonasera, fate consegne a domicilio?"

risposta affermativa. ordini, il solito. invortì, liso cantonè, poro nacaldi. sono le nove. al telefono ti assicurano che "masimo tlenta minuti". bene, dici. passano tlenta minuti ma non succede niente. non soffri troppo perché sei distratto dlla televisione e non ti rendi conto del tempo che passa. alle 10 però senti i morsi della fame e decidi di chiamare per sentire che fine ha fatto il gatto con gli anacardi. ti dicono che il fattorino è appena partito. bene, dici. torni a guardare la televisione mentre il tempo passa. ancora una volta perdi la cognizione del tempo, del resto non sei uno di quei bambini africani da fotografia, con lo stomaco gonfio per la fame e le mosche sugli occhi.



l'altro giorno c'era una mosca gigantesca che camminava pian piano sul pavimento, sembrava strafatta di qualcosa. o sembrava peter falk che cammina per hollywood con la camicia aperta sulla panza. non vola, nemmeno quando la sparo via come se fosse una di quelle palline di plastica, metà colorate e metà trasparenti con la faccia di tacconi con cui giocavo nella pista di sabbia con la parabolica, al mare. non so perché mi capitava semrpe tacconi. ovviamente io volevo sebastiano rossi, perché era l'unico calciatore che sapevo chiamarsi con il mio nome. tornando alla mosca, non vola nemmeno quando, con un pezzo di carta da cesso, la raccolgo e la butto nelle scovazze.



il tempo vola e quando guardi l'orologio sono le 11. tiri su il telefono, premi RP. la cornetta suona il numero. ti risponde il ragazzo di prima, ti chiede se "la via è bentivogli a san donato", gli dici "sì, la parallela di paolo fabbri" "arora folse ha sbariato, adeso chiamo subito". ha sbariato, quindi. passano i minuti. 10, poi 15. sei rassegnato. durante una pausa cominci a scrivere su un file .txt, perché doc ti sta sulle palle, che ormai sei rassegnato a mangiare cracker e amarene fabbri. ed infondo non è poi così male come prospettiva. d'un tratto il campanello gracchia timidamente. vai alla porta, premi il tasto e apri il portone, dai il tiro come si dice a bologna (che ti viene sempre in mente l'immagine di uno che dice "mi dà il tiro?" e e in risposta gli arriva un cartone nei denti). poi vai in camera, frughi nelle tasche dei pantaloni e tiri fuori 20€ accartocciati, sembrano un francobollo. vai alla porta in mutande, apri mentre il portacibocinese pachistano (la globalizzazione) sale l'ultima rampa di scale prima di casa tua. paghi. entri in cucina, posi il sacchetto sul tavolo e prendi un piatto, una forchetta e un coltello. svuoti il sacchetto con gli invortì nel piatto. sono flosci, la condensa formatasi durante il viaggio ha sconfitto l'immortale croncantezza, ma sanno semrpe di invortì. li finisci e dentro al piatto svuoti il parallelepipedo di liso cantonè. come facciano a farlo così buono non l'hai ancora capito, in più di 10 anni che mangi cinese. infine è il turno del poro nacaldi. ti stupisci sempre, come se fosse la prima volta, del fatto che sà sempre eattamente della stessa cosa, indipendemente che sia bologna, trieste, l'italia o la repubblica ceca. e fa uno strano cigolio mentre lo schiacci fra i premolari, ma è sempre buono. lasci gli anacardi per ultimi, ché ti piace mangiarli dassoli.

lunedì 17 marzo 2008

"la vita di un uomo ridotta ai minimi termini è sofferenza e amore"

la vita di un uomo ridotta ai minimi termini è mangiare dormire e soprattutto cagare. note bene: in questo caso la parola uomo è da prendere nella sua accezione semantica di maschio: è noto infatti che le donne, come già riportato più volte precedentemente, non caghino. cambierò idea quando qualcuno manderà un video così strutturato (onde evitare trucchetti) 1- senza montaggi 2-tenendo la telecamera sempre fissa sulla femmina:



telecamera dentro cesso; entra femmina; telecamera segue femmina fino a tazza; femmina mette mano in tazza cesso; inquadratura tazza vuota con mano femmina; telecamera si allontana senza mollare femmina che si cala quel che deve calare, siede e comincia lavoro tenendo mani ben in vista a evitare utilizzo di artefatti con scopo aggiunta merda; preferibile qualche peto, obbligatorio sonoro delle clanfe degli stronzi nell'acqua; se già pisciato e schizza le coscie con acqua pisciata hahaha; femmina si alza dal cesso SENZA PULIRE CULO - carta buttata dopo spazzata potrebbe coprire evidenza della non evidenza; femmina mette mano in tazza; telecamente inquadra tazza sporca con mano femmina; femmina può terminare a piacere.



la mano ovviamente serve come riprova che la femmina sia lì e non sia un montaggio. a chiunque obietti che nonostante le precauzioni sia possibile mistificare tutto tramite abile montaggio digitale dico:

siete come quelle caccole che uno si toglie dal naso, di quella consistenza gommosa stile gak (scèimoniu se non ti ricordi il gak e la sua pubblicità anni notvanta) che quando cerchi di spararla via dall'indice col pollice ti si attacca al pollice, e quando cerchi di ristaccarla dal pollice ti si attacca all'indice...e così via finché non perde la sua carica adesiva o finché non trovi qualcos'altro su qui attaccarla.

giovedì 28 febbraio 2008

tira aria di carestia in casa. oggi: colazione con due cubetti di grana. ho comprato quel grana in cubi, non mi ricordo come si chiama. mi ricordo che la prima volta che l'ho visto ero in germania a casa di una mia amica italiana che se lo mangiava e mi diceva "ma come, non conosci xxxx di grana? sono buonissimi" ed effettivamente devo darle ragione. potrei scrivere il nome se solo avessi voglia di alzarmi e andare a veder e in frigo ma, guarda caso, non ne ho voglia. comunque penso che in fondo sia una buona colazione, è sicuramente energetico. mi sto molto compiacendo della velocità a cui scrivo sulla tastiera consunta del mio caro computerino. attendo con ansia la chiamata di mio zio che mi informa di quando abbia intenzione di andare fuori a pranzo. di solito ci vediamo dopo gli esami, ma lunedì al telefono mi ha detto che contava di vederci anche questa settimana: non mi oppongo ad un invito a pranzo in ristorante, è una questione di principio. tornando al tema carestia, ieri mi sono mangiato mezzo chilo di lenticchie, forse qualcosa di meno. in due pasti chiaramente. la mia cagata mattutina però non è stata degna. non so, forse erano i rifiuti dei pasdti dell'altro ieri e mi aspettando grandi sorprese. ad ogni modo, dato che non penso che oggi andrò a fare la spesa, per oggi o mi rifaccio lenticchie (che non sarebbe una cattiva idea...morirò cagando il mio intestino), oppure la mia bella minestrona fantasia, sempre coop: sostanzialmente lenticchie con altri legumi. magari ci faccio ancheun soffrittino di cipolla. vedremo. sono stato in palestra, mi hanno offerto una settimana gratis. figa la palestra, supertechno nuova, salottini relaz, noleggio gratuito video (ho dato un'occhiata andando via e ho visto natale sul nilo...), saune, bagni turchi, un sacco di attrezzi moderni che ti calcolano il battito cardiaco mentre corri e fai ciclette, oppure con gli adesivi che ti fanno vedere quali muscoli interessa l'esercizio che stai facendo. tutto technogym ovviamente, leader mondiale. la gente che frequenta le palestre, e questo lo sapevo anche da prima date le mi esperienze pregresse, si divide in 2, normali ed anormali, con una netta preponderanza della seconda categoria, chiaramente individuabile dall'abbigliamento: si vestono in maniera da far vedere la fantastica muscolatura e i fenomenali attributi, tette, culi, cazzi, palle. pantaloncini e mini canottierie attillati gli uomini, topo minimali e fusò neri per le donne. il tipo che mi ha tampinato per farmi venire a fare sta settimana di prova è uno sfigato di pordenone, che quando ha scoperto che ero di trieste mi ha detto "ma va! io sono di pordenone". il tutto non per dire che io abbia qualcosa di specifico con tro i pordenonesi, ma solo che è sfigato. spera di riuscire a farmi fare qualche abbonamento immagino, così lo pagheranno perché è stato bravo a convincermi. mona, non sai contro chi ti stai mettendo. non credo continuerò, staremo a vedere. magari mirko (così si chiama il pordenonese...) riuscirà a convincermi. di lui mi ricordo solo che portava gli stivali da cowboy e di faccia assomigliava a doni, portiere della roma. fate voi

domenica 10 febbraio 2008

ho ritrovato che qualche anno fa avevo scritto qualcosa relativo a dipimpact e al fatto che gli stati uniti nonavrebberomai avuto un presidente negro come morgan freeman nel succitato film. e continuo ad essere di questa opinione. a parte che non vincerà mai la sfida con ìlari "mangio cazzi a colazione" clington ma anche se la vincesse non potrebbe mai diventare presidente. per favore, un presidente usa negro. dai. penso che le possibilità che venga eletto milingo come papa siano più alte. immagino ci siano anche questo genere di scommesse nei centri scommesse, appunto. ho sentito che gli scommettitori inglesi danno berlusconi a 1,25 vincitore delle elezioni. sto riflettendo in maniere sempre più seria all'eventualità di andarmene qualche tempo a vivere in grecia, adesso che l'appartamento di atene e vuoto. nonsarebbe male. un annetto, così. la possibilità risulta ancora più realistica se inserita nel radioso panorama politico italiano odierno.



qualche tempo fa avevo confusamente scritto sull'impossibilità di credere in dio con annessi e connessi. a rileggere ora quel che avevo scritto (peraltro in preda alla disperazione per aver finito di vedere l'ultima puntata dela quarta serie di O.C.), non mi piace granché. non nel contenuto eh, nella forma. recentemente ho letto un libro di cui non riporterò il nome e l'autore solamente perché l'ho citato così tante volte ai miei conoscienti negli ultimi mesi che penso mi sputerebbero in faccia a sentirlo nominato ancora una volta. ad ogni modo mia madre, che l'hh comprato, l'ha sovracopertinato con la pubblicità di un auto ritagliata dal venerdì, perché così poteva leggerlo in pace senza che nessuno le facesse domande sul perché leggese quel libro. comunque, questo libro parla molto male di tutte le religioni di tutto il mondo e mi ha fatto davvero sentire bene con l'universo. l'autore è proprio pieno di veleno a riguardo. ho letto recentemente anche un libro di un noto storico medievista, sul significato della storia e il metodo della ricerca storiografica. e mi ricordo che mentre leggevo, ho trovato un passo particolarmente ispirante ed ho pensato "aspetta che mi metto un promemoria sul cellulare con scritto 'l'unica cosa in cui credo è la storia', così la prossima volta che mi metto a scrivere ne parlo. non ricordo di cosa parlasse il passo, cosa dicesse esattamente. potrei pensarci e arrivarci per deduzione, o predere il libro che giace a 17 centimetri dal computer e controllare, ma non ne ho voglia. non ho intenzione di rendervi partecipi del perché sono giunto a questa conclusione che ha davvero, e non sono ironico, illuminato la mia mente per un istante che durerà per sempre. ho deciso di prendere questo postulato per quello che è, senza avere intenzione di spiegarlo. so solo che quello che ho pensato, che credo solo nella storia, è la verità, indipendentemente dal perché l'abbia pensato e dal perché sia la verità. insomma ho creato la mia religione. purtroppo non è una vera religione di quelle doc, perché se ci si mettesse a riflettere sul perché di questa mia affermazione, dato che derivava da un ragionamente più che logico e quindi rintracciabile e ripercorribile, la mia affermazione perderebbe tutto quel mistero di fede che rende le religioni le stronzate che sono.

nel promemoria avevo segnato anche un'altra cosa. anzi, l'avevo segnata prima, quindi aveva maggiore importanza di quale fosse il punto fermo della mia esistenza. e cioè un punto fermo ben più importante, cioè il panino superspeciale. il panino superspeciale è un panino di invenzione di mio padre, e parzialmente mia. una leccornia di cui non potevo fare a meno quando ero un bambino bello e timoroso. mangiavo già come un bue, ma siccome crescevo 10 centimetri l'anno la cosa non influiva sulla mia forma fisica, anzi. questo panino era costituito di una rosetta, e quindi un panino non molto grande, con salame ungherese e sottiletta. voi direte: ma perché allora superspeciale? in primo luogo le rosette di giudici avevano un sapore inimitabile, veramente super; in secondo luogo il pane era tostato nel nostro immortale tostapane della braun che campeggia anche in casa matera. ma il pezzo forte era il post tostaggio. dopo averlo tirato fuori dalla brumma (così si chiama a casa mia il tostapane. parola introdotta da me o mia sorella in tenera età) veniva sfregato con uno spicchio di aglio, vi veniva versato sopra un pizzico di olio e del pepe; poi fetta di salame, sottiletta, fetta di salame (e sottiletta extra se me lo facevo dassolo). sono anni che non mangio un panino superspeciale. penso che la prossima volta che vado a trieste reclamerò un panino superspeciale a mio padre. me lo merito. e provatelo anche voi, è davvero superspeciale.

lunedì 28 gennaio 2008

c'è della fortuna ultimamente.

[ieri]

sono disteso sul divano e guardo i gol quando mi arriva una telefonata

"ciao seba, allora ci sei domani a livorno?"

"domani? ma no, è dopodomani, il 29" "no guarda che sono praticamente sicuro. aspetta che controllo, c'è l'ho proprio qui...ah, è proprio domani. ah beh, sì sì, ci vediamo certo"

"allora a domani alle 9.30".

per chi non lo sapesse non è possibile essere a livorno alle novemmezza partendo la mattina da bologna. a meno che non abbia voglia di dormire in stazione. generalmente vado prima a firenze e la mattina all'alba vado a livorno.

mentre bestemmiando iddio scrivo sms per avvisare che arrivo stasera, tornano nitide nella mia mente anche le parole dell'organizzatrice dell'incontro la volta precedente che ci siamo trovati

"ma viaggi di notte per venire così presto a livorno?"

"no no, vengo da firenze. comunque parto alle 7 per arrivare in tempo alla riunione, altrimenti il regionale successivo arriva troppo tardi"

"ma allora facciamo un po' più tardi! va bene per le 10 no? tanto a noi non cambia niente"

"oh grazie!"

e invece sto cazzo che me l'avete spostata la riunione pezzi di merda. mi sono alzato stamattina che era ancora notte diocane. comunque ieri arrivo in stazione, vado a fare il biglietto alle macchinette e giusto prima di pagare (eurostar, tanto mi rimborsano), mi informa che non ci sono più posti disponibili. boh, vabbeh. prendo il regionale. faccio il biglietto che mancano 3 minuti alla partenza: binario 1 piazzale est. ovviamente vado al piazzale ovest. manca un minuto alla partenza, treno già annunciato 2 volte, mi metto a correre carico e vestito, arrivo sul treno che sto per sputare i polmoni.

il treno partirà solo dopo 10 minuti.

[oggi]

la mattinata si svolge senza intoppi. sul treno da livorno a firenze ricevo un messaggio

"il suo apparato nokia è pronto"

bene, dico, me lo vado proprio a prendere oggi. arrivo a bologna, vado al negozio. la tipa mi riconosce, le do il foglio, lei sparisce nel retro e dopo 10 minuti mi porta il cellulare. le sgancio euro numero settantaduevirgolazerozero e me ne vado. appena uscito cambio batteria e sim e lo accendo. oh, senza volume proprio come glielo avevo dato! e anche con la luminosità diminuità per risparmiare batteria! grandi, ti rimettono anche le impostazioni con cui glielo hai dato. mando un sms ad un amica dicendo "ti sto scrivendo dal redivivo nokia ciccione, sono molto contento"; faccio per scattare una foto (la fotocamera non funzionava più) e tutto ok. è un po' più lento di quanto pensassi ma ok. vado per provare agenda e blutuf, che pure non funzionavano più, e si blocca tutto. mentre bestemmiando iddio torno indietro, tornano nitide nella mia mente le parole del tipo del negozio che avevo chiamato dopo aver ricevuto il sms in cui mi informavano che non riucviano "a finalizzare l'aggiornamento del software" ed era quindi "necessario spedirlo all'assistenza tecnica per un sovrapprezzo di 72 euro", dunque le parole del tipo che alla mia domanda "ma se pago sti 72 euro poi torna perfetto, no? e poi non è che devo pagarvi anche i 24 euro del primo intervento" aveva risposto "no no, deve pagare 'solo' i 72 euro e tornerà perfetto". entro nel negozio, faccio la fila per 10 minuti a milleseicento gradi e, giunto il mio turno, faccio loro gentilmente notare che non funziona un cazzo come prima. la tipa mortificata (brava, non è tua responsabilità ma ti mortifichi, hai futuro come venditrice) mi dice che è stato un errore, che lo hanno mandato all'assistenza con delle indicazioni sbagliate. te le do io le indicazioni dioporco. settentadue euro di merda ti do diocane, almeno abbi la decenza di mettermelo a posto. ad ogni modo, sempre mortificata, si affretta ad aggiungere che questo intervento ovviamente "rientrerà nella spesa dei 72 euro già pagati". non ne avevo dibitato nemmeno un secondo. non lo dico ma lo penso. io anzi sono un sorriso cordiale continuo, una profusione di "non c'è problema" " certo" "non importa". mi fa firmare due carte e me ne vado. sceso alla fermata vicino a casa mi accorgo con grande piacere che il negozio di computer è aperto nonostante sia lunedì. dimentico sempre che il resto di italia non è trieste. in tutti i sensi. è la terza volta in 2 settimane che ci vado per comprare una scheda di memoria per la macchina fotogarafica. la prima volta sembrava che ce ne fossero centinaja ma al momento della ricerca erano sparite tutte. sarebbero arrivate nuove "la settimana prossima"; "la settimana prossima" non c'erano ancora ovviamente (o le aveva già vendute tutte, non è chiaro) e quindi sarebbero dovute arrivare venerdì e "te ne metto una da parte, contaci [sorriso con faccia da culo]". il venerdì non ci vado e ci entro oggi. il tipo mi vede e gli dico "allora ste memorie da 2giga?"

si gira, scruta fra la roba appesa dietro al bancone. si blocca. panico.

"proprio non capisco, dovrebbero esserci..." chiede ad un collega. quello risponde una roba tipo "guarda che le spedizioni non ci arrivano mica tutti i giorni". io prendo il catalogo di gennaio e mi metto a sfogliarlo calmo. lui fa per controllare gli ordini sul computer ma viene interrotto da un collega più anziano che deve fare cose più importanti. io sfoglio calmo. è il suo turno davanti allo schermo.

"eh sai, penso proprio che non mi siano arrivate, in magazzino non ne ho più"

non sollevo nemmeno la testa mentre parla. poi finalmente lo guardo in faccia con un sorriso conciliantissimo e gli dico che "non c'è problema" e "passerò la prossima settimana". mi saluta dicendo che "appena arrivano te ne arraffo una e la metto da parte per te, scusa eh!". appena arrivano, prendi la memoria, la infili dentro un ovetto di palstica di quelli che c'hanno la sorpresa dell'ovetto kinder e te lo metti nel culo come se fosse un preziosissimo ovulo di cocaina, porco maledetto.

è ora di andare a casa e risposarsi finalmente. potrei prendere un autobus per fare due fermate ma vedo che dovrebbe arrivare in 8 minuti e penso "dai, faccio a piedi". giro l'angolo e passa un 37. diocane, vabbeh dai. faccio 3 metri e ne passa un'altro.

è mezz'ora che tento di connettermi per postare e non ci riesco