sabato 31 maggio 2008

ho fatto una rapida ricerca ed ho scoperto di non aver mai parlato di un'incredibile quasi palindromia. di là su rai2 c'è il coso su vasco. come cazzo faccia a reggersi ancora in piedi non si sa. ad ogni modo sarei dovuto andare ad allenamento ma per ora non mi muovo da casa. spero spiova fra un po'.



qui si interrompeva la composizione ieri. proseguo oggi, che in realtà è già domani, perché non ho come al solito un cazzo da fare a parte andare a letto. dunque, dicevamo di magnifica enigmistica appunto. dopo l'ormai celebre anagramma di friulana memoria (se non vi sovviene immeditamente scéimoniu) questa volta ci inoltriamo nel campo delle lingue straniere, dell'inglese in particolare. il magnifico quasi palindromo in questione è la parola dog. tutti voi sapete che significa cane, certo: ma quanti di voi hanno prestato attenzione a quel che succede se la medesima parola viene letta dalla fine all'inzio?

sì, proprio così, god.  non credo di dover aggiungere altro, no? dog, god, god, dog, goddog. quale sublime giuoco di parole. ultimamente sono stato folgorato, come l'epilettico saulo, da incredibili iNspirazioni da riversare sulla carta ma siccome la mia vita si riduce alla mera sopravvivenza (si veda qualche mese fa a riguardo della vita ridotta ai minimi temrini) mi limito per l'appunto a cagare, mangiare e dormire. di fare le tre cose insieme ancora non mi è riuscito ma farle a coppie di due invece sì (a parte mangiare e dormire si intende. per quello devo aspettare di farmi ricoverare e attaccare una flebo ad un braccio). per quanti di voi (pochi in realtà) se lo stiano chiedendo: sì, ho anche cagato e dormito insieme, e ho molti testimoni dalla mia. non volete saperne di più.

voli pindarici.

nella ridente conca emiliana ove è situata, fra i verdi e freschi colli, bologna, ha cominciato a fare caldo e umido. del resto non era una novità che d'estate questa città diventasse una merda. dici "ma almeno vai sui colli". no, sui colli se non sei un borghese arricchito bolognese con l'auto, non ci vai. il borghese me lo prendo volentieri, purtroppo però non possiedo un'auto né tanto meno sono fornito di patente. questo fa di me un autentico alternativo, oltre che permettermi di uccidermi lentamente attraverso l'assunzione di alcoolici in qualsiasi situazione, dato che non devo mai preoccuparmi di non ammazzare la gente per strada. mamma, babbo: se leggerete queste righe (ed è probabile che lo facciate), me ne accorgerò perché appena tornerò a trieste e, la prima sera, sarò sulla porta per uscire, mi farete una domanda tipo "dove vai?" e io dirò "in osmica" e voi "mi raccomando, non esagerare con il vino/barra/non ti ubriacare".

il tempo è stato proprio biricchino in questi giorni. biricchino è proprio una parola da stronzi. o da maestre di elementari ritardate. a proposito di maestre dell'asilo e delle elementari, ne avrei veramente da raccontare e chi legge ed è stato con me alla magica "duca d'aosta" lo sa bene. ma non ne ho voglia. un giorno invece scriverò, censurando accuratamente i nomi, di tutti i casi umani che ho incontrato alle medie, un numero imprecisato e sbalorditivo per tipologia. ce ne è per tutti i gusti proprio.

emiliano, te go acontentà.



menja manja merda