lunedì 30 gennaio 2006

ed eccoci di nuovo dopo quin10 giorni più o meno, e del resto se è vero che quando tutto va bene non si ha niente da scrivere anche quando si vive nell'accidia l'ispirazione non sale. fatto sto esame di letteratura italiania, finito tutto per il primo anno. adesso manca solo la domanda per l'erasmus, sette o otto esami e poi sono a posto con la mia tabella di marcia. uno scherzetto. sento un leggero dolorino alla testa, tipo sopra la nuca a sinistra, se dovesse essere un dolore letale almeno saprete di cosa sono morto. ah no, quasi dimenticavo per i pochi che si interessassero della mia vita, ho cominciato recentissimamente, cioè giovedì, a giocare a pallavolo. non ho nemmeno perso tempo e venerdì sono uscito con i miei amichetti (o meglio le mie amichette principalmente) di pallavolo e sono tornato a casa alle 5 e venti ubriaco. questo che viene sarà anche un mese di attenzione economica perchè dovrò distribuire i soldi in vari settori e ho già inteso che da domani, giorno in cui, se dioposta e diounicredit vogliono, i soldi dovrebbero essere sul conto, mi partiranno tipo 250 euro in due giorni. almeno febbraio sto anno ha 28 giorni. avevo in mente di scrivere qualcosa sulla nostalgia e più in particolare su quale sia il prezzo da pagare per riuscire a vivere normalmente ma
1) ci sono in giro già troppi post seriosi
2) sarebbe l'ennesimo post sulla nostalgia e, secondo la mia tabella deli argomenti da riproporre periodicamente per dare una parvenza di senso al blog, non è ancora il momento.
per il resto come sempre viva l'html. un po' meno viva i miei 5 esami del secondo semestre e il mio primo appello il 30 marzo, due esami in un giorno solo.
bah

domenica 15 gennaio 2006

ho la bocca unta di blistex e mi son visto allo specchio e tutto mi è venuto in mente tranne che ad una bocca. chi vuol intendere intenda®. mal di gola, borino, questa è la trieste che ci piace. ieri sono passato a comprare vino alla cantina e mi sono sentito -indovinate un po'- vecchio. ma ormai è abbastanza di rutìn. si aggiunge all'ormai realtà reale e soprattutto palpabile che mi classifica come ciccione. in compenso sono sollevato sempre più dall'estrarmi caccole dure come pietra dal naso: la soddisfazione che viene dall'estrarre una caccola dura e prossima al sublime, perchè viene via facilmente e non attacca. domani, prima di ripartire per uno dei miei tanti viaggi che mi hanno consacrato ormai come "l'ulisse di via tarabocchia 3", andrò a rifarmi il dente con lapasta supernuovissima appena arrivata.
ed infine, a chiosa, la nostra amata sveglia sul tavolo ferma sempre alle dodici ore cinquantanove primi e cinquantasette secondi, con la svegli apuntata alle nove e trequarti. ma secondo voi era le dodici di pomeriggio o quasi l'una di notte?

lunedì 9 gennaio 2006

perché adesso il codice si chiama quellcode? splinder del cazzo. termino le mie vacanze natalizie qui san sebastian nel paese basco con il solito tempo di merda. peró é carino qui, se non altro nuovo. vorrei tuttavia rendervi partecipi della mia rabbia e dirvi che vorrei prendere di sorpresa alle spalle una faccia di merda di ragazza e tagliarle la gola perché mi ha ftto sssh mentre dicevo sottovoce a mia sorella una cosa: chiunque lascierá comme nti del genere "seba tu non sei capace di parlare sotto voce, ti si sente sempre" verrá punito allo stesso modo quando meno se lo aspetta. in ogni caso qua sono simpatici, c´é tutto scritto in doppia lingua spagnolo-basco (euskera) come la chiamano loro, che é una lingua strana ma carina. per ora ho imparato che tutto ció che termina per -ak é plurale, tipo il sistema si chiama sistema al singolare e sistemak al plurale, poi altre robe comunque non si capisce un cazzo delle parole normali. per il resto la mi gloriosa caviglia sta guarendo anche se ieri ho fatto una "passeggiata" di tipo 10 chilometri (grazie jo). boh basta, vi scriveró un´altra volta altre cose perché adesso devo studiare.
comunque alla fine penso che sia quellcode solo perché il computer é il crucco e cambia la parolina

venerdì 6 gennaio 2006

ho gli occhi secchie. proprio mi piace la locuzione "occhi secchi". mi fa anche male una caviglia, slogata per regalare una splendida vittoria nell'ultima sfida ai salesiani. non che abbia qualcosa di vero da scrivere, giusto così per scrivere qualcosa. ho le cuffie nelle orecchie ma on ascolto niente. mi capita a volte di rimanere a secco di batterie con il lettore e allora rimango con le cuffie nelle orecchie, è comodo, mi sento lo stesso isolato. sono contento di andare in spagna per 4 giorni con la jo, credo che proprio mi ci voglia.ultimamente non mi sono sentito molto a mio agio a dirla tutta. non è un post serio non vi preoccupate., era solo una constatazione estemporanea. mi è venuta voglia di atene, delle strade intorno a casa con pendenza 65°, del sole che ti ammazza se esci alle due del pomeriggio, dello stadio di marmo bianco che non puoi  guardare a occhi nudi, a rischio la retina.mi metterò dell'acqua negli occhi. domani niente sveglia, il chè probabilmente significherà svegliarsi a pranzo, come sempre. dovrei pagare anche una bolletta ma tanto le poste sono chiuse domani. adrò a pagarle allo sportello. più che altro mi sento proprio parodia di me stesso, ma non solo mi sento, mi pare anche di venir trattato come parodia di me stesso. e in fondo chissenefrega. cheppalle sta caviglia. e cheppalle gli occhiali sfasciati, dovrò rimettere lo scotch perchè non stanno ben su. sempre meglio che averli senza stanghetta