martedì 29 maggio 2007

lui allunga la mano e si gratta l'america

premio a chi indovina a chi mi sono ispirato per la fra se sopra

io amo i miei capelli, sul serio. è per questo, come molti di voi ben sanno, che ancora non li ho tagliati nonostante siano quasi 8 anni che lo prometto. li amo perché mi affeziono a qualsiasi cosa, anche ai calzini con i buchi, figuriamoci a dei peli che mi invidiano molte donne. quando sono puliti. ad ogni modo avere i capelli lunghi a anche i suoi lati oscuri. come il tempo perso a lavarli e asciugarli, motivo spesso dell'ignavia che mi coglie ogni volta che penso alle due azioni da compiere. il lato più oscuro però, quello che chi ha i capelli corti non può immaginare, e che nemmeno quei poveretti (e quelle poverette) che millantano di avere capelli lunghi perché gli arrivano sotto la spalla (siete dei sad), sono i capelli vaganti. i capelli vaganti, detti più semplicemente capelli che si sono staccati, sono una delle piaghe della bibbia. si infilano dappertutto. in qualunque posto. pensato a un posto, una cosa, un luogo della vostra casa (o del vostro corpo) e state sicuri che lì ci trovere un capello. la mia personale compilescion dei capelli vaganti più fastidiosi è la seguente

4)capelli che si infilano nel taglio del culo mentre ci si lava i cpaelli - sono molto fastidiosi, si vanno ad infilare proprio in mezzo alle chiappe e si palesano nel momento fecale, quando ti accorgi che il tuo amico è aggrappato a qualcosa. ciònonostante sono i più semplici da eliminare: dopo le prime esperienze si imparerà a passarsi un volta in più la mano nel culo durante la doccia. oppure si smette di lavarsi i capelli;

3)i capelli vaganti che si incastrano nella barba - anche questi sono fastidiosi, perché si annodano ai peli della barba e si palesano ad intermittenza rendendo difficile in un primo momento individuare la causa della tensione della peluria sul viso: spesso richiedono lo strappo di alcuni peli di barba come soluzione estrema. ciononostante sono un problema che attanaglia una categoria minoritaria che prevede la presenza di un pizzeto e/o una barba folta nel soggetto;

2)i capelli che si attaccano alle bretelle di vario tipo di differenti tipologie di borse e che solleticano la zona del braccio corrispondente al tricipite, oppure quelli che si incastrano nell maglietta ma che come risultato finale eguagliano i di cui sopra - sono insidiosissimi, poiché per eliminarli bisogna esser dotati di grandi doti fisiche: spesso infatti quando si allunga l'altro braccio per afferrare il capello si compie un movimento che automaticamente sposta il capello reo, rendendo frustrante i tentativi, oltre che facendo apparire il malcaptitato agli occhi degli astanti come un ritardato che si da delle manate addosso alla ricerca di insetti che non esistono. l'irruenza in questo caso raramente dà buoni risultati: per eliminarli biosogna muoversi come un cacciatore, prima circospetti e poi al momento giusto compiere lo scatto finale ed afferrare il capello;

1)nonostante le già tremende tre posizioni precedenti, la posizione numero uno è sicuramente da assegnare alla più temibile delle eventualità, cioè il capello nel calzino. il capello nel calzino generalmente è un capello che o è rimasto per terra dove poi è stato gettato il calzino che verrà successivamente riutilizzato, o più spesso si è infiltrato nel vestiario che è finito in lavatrice e durante la centrifuga si è nascosto nel calzino. il momento in cui ci si accorge della sua esistenza è il peggiore:  quando ci si infila il calzino e si è in ritardo. lo si avverte chiaramente perchè inspiegabilmente va ad infilarsi SEMPRE come una staffa in mezzo a due dita, normalmenteo fra alluce e secondo dito del piede (che è la posizione più accettabile) ma sono stato vittima anche di capelli frail secondo e il terzo o fra il terzo ed il quarto dito del piede. i peggiori. la condizione del ritardo rende impossibile l'estrazione del calzino stesso per operare la rimozione del capello colpevole, con la speranza (già infranta sin dall'inizio) che esso si spezzi. ma il figlio di troia lungo 70 centimetri non si spezza e anzi tira ritmicamente (con la camminata generalmente) in mezzo alle dita. l'unica cosa che irmane da fare e attendere di arrivare a casa per togliersi le calze e porre fine a questo tedio.



è chiaro che riprodurre queste situazioni è impossibile. sono situazioni particolari che si producono dassole, che è possibile conoscere così a fondo solo con l'esperienza, ed io ne ho acquisita tanta in questi anni.

ora vado che è tardi. o presto
"Ich hatte schwierigkeiten"

ma lo vuoi capire che non gliene fotte a nessuno che c'avevi difficoltà a fare quell'esercizio? smettila di giustificarti cazzo, c'avrai 20 anni suonati e ancora senti il bisogno di giustificarti per non aver fatto una frase del cazzo in un esercizio del cazzo in una classe di celebrlesi dove i trequarti delle volte alla domanda "vai avanti con l'esercizio" la risposta è una risata generale e un ghigno in faccia al professore a metà tra l'imbarazzo e la furia omicida?

B A S T A



per coloro che non avessero dimestichezza con a lingua teutonica la frase si può tradurre più o meno "ho avuto difficoltà"

mercoledì 9 maggio 2007

ieri, giornata negra. intanto è tornato il freddo, in secondo luogo pioveva. subito di seguito si piazza la noja nel seguire le lezioni. il quarta posizione il freno della bici che si spezza. al sesto posto io che mi decido infine a comprare il nuovo agognato lettore mp3 dal costo di un rene e il mio bancomat che decide di smettere di funzionare. dopo averlo testato su tipo 5 sportelli diversi ci rinuncio e mi dipingo già scenari apocalittici tipo che mi hanno succhiato tutti i soldi e non ho più una lira. alla fine oggi funzionava e mi sono pigliato qualche soldo, giusto per mangiare. se andata da subway, non prendere lo steak&cheese, non ne vale la pena. però c'è il free refill. oggi la panzona spagnola del mio corso ha fatto la sua relazione sulla distruzione di colonia durante la seconda guerra mondiale. è arrivata piazzadella con il portatile a farci vedere tutte le foto e a parlare. alla fine un powerpoint con i carmina burana di orff oramai sodomizzati in qualsiasi salsa. sento delle urla, non capisco se è qualcuno che scopa da qualche parte. oppure peggio. controllo l'ora. 3.06. se la polizia mi viene a chiedere qualcosa almente so. fatto sta che poi ha fatto anche la modesta dicendo che non sa fare molto bene con il computer. primo: (di nuovo un verso, tipo aaaaah) vattene a fanculo tu che fai le relazioni con il computer in classe superfighe che poi le nostre sembreranno delle merde. secondo: vaffanculo per il powerpoint con i carmina burana. una mia amica sostiene che nel suo studentato, nell'appartamento sopra il suo c'è una tipa che a tutte le ore del giorno e della notte geme stile cantante lyrica per tipo 20 minuti. prima o poi andrò ad appurare. mi suda il culo sulla sedia ma non ho assolutamente cazzi di alzarmi e aprire la finestra, anche perché fuori fa zimella. mi sono appena accorto di avere un coltellaccio lama 30 centimetri sul tavolo. è una delle sette meraviglie di casa nostra. le altre sono il coltello per tritare la cipolla e l'aglio, stile mannaia, il cesso olente, le piante di philipp e daniel che ricreano le atmosfere di nightmare before christmas, la polvere assassina che si spande come il nulla della storia infinita, le piantagioni di muffa nate dai fondini di birra nelle bottiglie di cui la casa è disseminata e il balcone dei barbeque. che d'inverno in realtà è adibito a deposito bottiglie vuote. comunque il nulla della storia infinita mi faceva davvero paura. e poi come lo diceva "il nulla". chissà che altri film ha fatto il bambino sfigato della storia fantastica. però era tops perché suo nonno era il tenente colombo. uno dei miei due coinquilini di è comprato un ukulele. così, perché gli piace l'idea di averne uno. oggi ha cominciato a provare a suonarlo. povero, ha forse le dita più a salsiccia delle mie. il ché considerando la dimensionse del manico dell'ukulele rende l'avventura del mio coinquilino sempre più ardua. questa composizione è spenta, fa cagare. tralaltro non mi ricordo se oggi ho già cagato o meno. ad ogni modo se la risposta è no, vorrà dire che domani mattina ci sarà un bel battesimo nel mio cesso